“Aggio portata ‘na cosa spicciativa e stuzzicante: alice salate, aulive, e chiapparielle”.
Così Don Felice Sciosciammocca in una commedia di Edoardo Scarpetta annuncia il suo arrivo. Con un bel piatto di spaghetti olive e capperi conosciuti come spaghetti alla puttanesca, un piatto tipico della cucina napoletana, detti anche “aulive e chiapparielli”.
Come tanti piatti della tradizione napoletana, le origini del nome si perdono negli anni e la leggenda si mischia con la realtà…
Spaghetti alla puttanesca (aulive e chiappariell)
C’è chi fa risalire il piatto (Arthur Schwartz in “Napoli a tavola”) all’inizio del XX secolo e ne attribuisce la paternità al proprietario di una casa di appuntamenti nei Quartieri Spagnoli, che sfamava i propri ospiti e le ragazze con questo piatto. Addirittura si collegano i colori della lingerie utilizzati dalle ragazze per attirare i clienti a quelli del piatto: il prezzemolo verde, il rosso dei pomodori, il violaceo delle olive, e via con la fantasia.
Annarita Cuomo invece fa risalire la ricetta all’architetto Sandro Petti intorno agli anni ‘50, che una sera d’estate, ai fornelli del suo Rancio Fellone, mise insieme gli ingredienti dell’orto e inventò il “Sugo alla Puttanesca“!
Sicuramente è un piatto tipico della tradizione campana, semplice e veloce da preparare e che piace a grandi e piccini.
Ecco la ricetta per preparare gli spaghetti alla puttanesca
Ingredienti
- 500 g di spaghetti (o linguine)
- 600 g di pomodorini
- 1 spicchio d’aglio
- prezzemolo
- Olive nere di gaeta qb
- 50 g di capperi sotto sale
- Olio extavergine di oliva
Procedimento
In una padella far rosolare l’aglio nell’olio. Aggiungere le olive nere snocciolate, i capperi (passandoli sotto l’acqua per eliminare il sale) e i pomodorini tagliati, aggiustare di sale e lasciar cuocere per circa 6 o 7 minuti.
Nel frattempo cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. Scolarli, unirli al sugo e mescolare aggiungendo una manciata di prezzemolo tritato.
Servire subito!
Buon appetito!