Zona di produzione: Vesuvio: comuni di: Boscotrecase, Trecase, San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma e parte dei comuni di: Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Boscoreale, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia e Somma Vesuviana.
Coltura: Altezza minima 150m. s.l.m. a 400m. s.l.m., terreni vulcanici con ricchissima presenza di sali minerali.
Epoca di raccolta: Inizio della vendemmia tra l’ultima decade del mese di Settembre alla prima decade del mese di Ottobre.
Vinificazione: Fermentazione in bianco in serbatoi di acciaio a temperatura controllata.
Colore: Giallo paglierino.
Profumo: Al naso è gradevolmente vinoso, intenso, ricorda le ginestre vesuviane con tonalità fruttata che vanno dalla mela cotogna all’ananas, banana, pesca gialla.
Sapore: Secco e leggermente acidulo, ben strutturato con sentori di frutta e di mandorle di notevole persistenza aromatica e note minerali.
Vitigni: Coda di volpe all’80% (localmente chiamata “caprettone”) e falanghina al 20%. Gradazione alcolica: minima 12%.
Produzione: Massima di 100 quintali per ettaro, resa obbligatoria alla vinificazione non superiore al 65%.
Degustazione: Il “Lacrima Christi del Vesuvio bianco” va servito ad una temperatura di 8/10° ed in calici moderatamente ampi.
Accostamenti: Piacevolmente abbinato a sautè di vongole, crostacei, grigliata di pesce, antipasti, risotti verdure, formaggi freschi e tortini di ricotta profumati alla erbe.
Note: Considerando la natura del territorio vulcanico ove si inerpicano le viti è straordinario verificare l’intensità dei sapori e degli aromi sprigionati.
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